Gli ultimi articoli che ho scritto sono stati realizzati completamente da cellulare: il testo scritto su Note, l’immagine preparata con Spark di Adobe e il post confezionato sull’app di WordPress.
La scrittura inizia da un’idea che prende forma sul poco spazio a disposizione di Note. Mi mette tranquillità vedere che bastano poche parole per creare una “struttura portante” di quello che ho in testa.
La scelta dell’immagine può essere più complessa: le preview di Spark le trovo a volte po’ ingannevoli e non sempre riesco a cogliere tutti i dettagli raffigurati, ma basta un po’ di attenzione e dopo pochi istanti il file finale è pronto.
Due riletture, qualche modifica (a volte sostanziale) e una buona dose di proof-reading e si può copiare e incollare il testo nella perfetta app di WordPress. La formattazione è già quella che desidero e dopo due link e una controllata veloce all’html passo subito al momento della pubblicazione.
Il grosso è fatto: copio il link dal browser e apro le app social con cui condivido lo “sforzo letterario” della giornata (più solitamente del mese, ma non sto a puntualizzare sul mio calendario editoriale inesistente, preferisco).
Il tutto in genere non mi prende più di tre ore: la prima ora mi annoio, non so cosa fare e lascio la mente vagare su sentieri inesplorati mentre creo collegamenti inaspettati. Quando riconosco un’idea che vorrei approfondire le strutturo attorno un racconto. La forma finale nasce solo quando ho inserito l’ultimo punto all’ultima frase, in genere quaranta minuti dopo. Passo una ventina di minuti a controllare quello che è spuntato sullo schermo del cellulare e taglio frasi inutili, riscrivo parti del testo, controllo le ripetizioni. L’ora successiva la dedico a confezionare il post e mettere in ordine quelli che per me sono i dettagli fondamentali.
Solo a volte mi soffermo sul fatto che è solo grazie a grandissimi progressi tecnologici, quasi magici, che posso permettermi di raccontare il mio metodo di scrittura. Sono passati 13 anni dal mio primo cellulare e solo adesso, grazie a imprese internazionali da milioni di dollari e software house da centinaia di migliaia, posso scrivere quello che desidero dove voglio. Più di tutto apprezzo l’opportunità di sbarazzarmi dell’ansia da foglio bianco: preferisco infatti gli schermi abbastanza piccoli da sembrare subito pieni di testo.
Per approfondire:
- Adobe Spark trasforma le tue idee in splendide visual stories.
- WordPress, la forza dell’editoria nella tua tasca.
- Note, l’app per appuntare rapidamente un pensiero, creare elenchi di controllo e abbozzare idee.