Affrontare un post sulla cucina balinese: da dove iniziare?
Forse avevo 4 anni. O 5, ma sicuramente non molti di più. Gabri, la cuoca preferita della nonna, si era stufata del ristorante vicino a Coldirodi e aveva aperto una spiaggia sotto via Padre Semeria. Era più comoda che bella, più funzionale che divertente. L’inizio di quella estate la facemmo lì.
Ricordo che qualcuno in famiglia aveva fatto un filmino che mi fù mostrato tanto tempo fa: era la festa di inaugurazione e probabilmente erano ancora gli anni ’80. E io avevo aiutato Gabri in cucina a preparare la cena. O meglio, per tenermi buono quel pomeriggio Gabri si era offerta di farmi giocare con della farina e avevamo fatto i biscotti. O più probabilmente io me li ero mangiati, ma questo, fortunatamente, nella pellicola non si vedeva.
Ho un ricordo piuttosto vago del filmino, ma ricordo quando la nonna, che voleva prendere mezza giornata di sole senza il nano tra i piedi, mi fece varcare la porta della cucina dello stabilimento: vapore che usciva da pentole fumanti, rumore di mestoli che rimestavano nelle padelle, sentori di erbe appena raccolte.
Uno sbuffo di vapore simile, ma accompagnato da profumi di spezie sconosciute, mi ha riportato in mente quel pomeriggio passato con le mani in pasta quando sono entrato nel mercato notturno di Gianyar.
Qui una distesa sconclusionata di bancarelle da il benvenuto alle genti che raggiungono questo luogo. Al calare del sole i profumi si fanno più intensi, le luci più brillanti, i rumori più forti e sovrastati da un allegro vociare in una moltitudine di lingue diverse.
L’attrattiva non sono i prodotti in vendita, ma le leccornie da assaggiare. E si nota subito che il profumo del cibo è per tutti l’attrattiva principale del luogo.
Mie Hayan, Babi Guling e Lalapam prendono il posto di tagliatelle, rostelle e patatine. I profumi che compongono questi piatti eguagliano la meraviglia di un bambino che attraversa per la prima volta una delle cucine più conosciute della Liguria. Li ho assaggiati tutti e ogni gusto ha creato un nuovo ricordo.
Al calare del sole, quando l’aria diventa più fresca, tornerò con la mente a Genyar e ricorderò l’aria satura di intricati sentori di spezie aromatiche e di vapore. E il piccante.
Che siano a base di riso, pesce o carne, i piatti della cucina indonesiana sorprendono per la loro originalita e bonta.